Palazzo Toscanelli
Palazzo Toscanelli è uno tra i più bei palazzi storici di Pisa, situato sul Lungarno Mediceo.
Il palazzo, di origine cinquecentesca, lega la sua storia al nome della famiglia Lanfranchi. Bartolomeo Lanfranchi, ricco mercante, all’inizio del XVI secolo, decise di investire parte delle sue ricchezze nell’acquisto di una dimora ubicata sul lungarno, a Tramontana, appunto il suddetto palazzo. I suoi discendenti lo ristrutturarono alcuni anni dopo.
Nel 1821 la dimora fu affittata a Lord Gordon Byron, di cui si narrano numerosi aneddoti: si racconta, tra l’altro, che il grande poeta, che qui compose il poema Don Juan, amasse affacciarsi al balcone del primo piano in sella al suo cavallo.
Un altro noto poeta inglese, Percy Bysse Shelley, che viveva a Pisa con la moglie Mary Shelly, autrice del famoso Frankenstein, soggiornò nel palazzo.
Nel 1827 Federico Lanfranchi Rossi vendette il palazzo ad Antonio Toscanelli, membro di una famiglia di imprenditori di origine svizzera; per ostentare la propria ricchezza, Antonio finanziò una radicale ristrutturazione anche interna del palazzo, affidata all’architetto pisano Alessandro Gherardesca. Nel 1870 il palazzo è stato alienato allo Stato italiano ed è oggi sede dell’Archivio di Stato di Pisa, che conserva una ricca documentazione sulla storia della città e del suo territorio.
All’interno del palazzo vengono organizzate periodicamente interessanti mostre e conferenze.
Negli ambienti interni sono visibili gli affreschi di Nicola Cianfanelli, Gaspero Martellini e Annibale Gatti con scene raffiguranti Byron e la poesia, L’apoteosi di Galileo e L’apoteosi di Michelangelo.
Nel Palazzo Toscanelli si trovava anche la scultura del Tribolo raffigurante un’Arpia a cavallo di un rospo, conservata attualmente nelle collezioni di Palazzo Blu.
Per gli studenti di Pisa la visita del palazzo è una bella occasione per ricordare la presenza in città di numerosi scrittori italiani ed europei dell’Ottocento che tanto amarono i lungarni pisani.
Accanto a Palazzo Toscanelli si trova un altro importante edificio storico che nasce dall’unione di più case-torri: Palazzo Roncioni. La residenza nobiliare ha ospitato numerosi personaggi illustri tra i quali il Granduca Pietro Leopoldo, Madame de Staël, Vittorio Alfieri, Paolina e Luigi Bonaparte e Lord Byron. In occasione del soggiorno del Granduca Leopoldo I, la famiglia Roncioni trovò il modo di collegare la propria dimora con il vicino Palazzo Lanfranchi, ora denominato Toscanelli, per aumentare il numero di appartamenti. Dell’antico cavalcavia costruito sul vicolo che separava i due edifici, oggi non rimane traccia.
Nel 1781 a Palazzo Roncioni nacque la bellissima Isabella, della quale si innamorò anche Ugo Foscolo. Isabella Roncioni era già promessa sposa di Pietro Leopoldo Bartolommei e l’amore con Foscolo non ebbe mai seguito. I due si scrissero numerose lettere che probabilmente ispirarono il romanzo “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”.
E’ l’unico palazzo dei Lungarni pisani ad avere ancora lo scalo sul fiume. Una bella iniziativa, che recentemente è stata rilanciata grazie all’operato di un’associazione culturale locale, è la gita in battello che, dallo scalo Roncioni, antistante l’omonimo palazzo, conduce i turisti, ma anche molti pisani, fino a Boccadarno.
Recentemente, sempre su iniziativa privata, sono stati ideati punti di ritrovo (” Argini e Margini”, “Arno Vivo”, “Scalo Roncioni”, aperti da giugno a settembre) in corrispondenza di alcuni scali fluviali ormai in disuso: lì è possibile trascorrere serene serate, accompagnati da buona musica e cibo gustoso.